Fusione oro, realizzazione lingotti,chi può farlo

fusione oroLa fusione dell’oro è un processo antichissimo utile per recuperare il metallo prezioso da vecchi gioielli, placche, medaglie anche rotte o in disuso.
Grazie alle fonderie, quindi, è possibile estrarre la quantità d’oro realmente contenuta nella lega che, mediante forni ad altissima temperatura, passa dallo stato solido a quello liquido.
Per giungere al “punto di fusione” è necessario che l’oro sia portato a 1064,8° C. In questo modo il metallo nobile potrà essere “riciclato e riutilizzato” per forgiare nuovi monili ma anche per coniare monete o produrre “lingotti da investimento“.
I forni a gas vengono alimentati con ossigeno ed acetilene: l’oro collocato all’interno inizia ad assorbire calore e i legami delle molecole iniziano a scomporsi, fino alla totale trasformazione.
Gli oggetti diventano sempre più malleabili e l’oro si “slega” dagli altri metalli. Raggiunta la giusta temperatura, avviene la fusione vera e propria e l’oro è pronto per i successivi impieghi.
Alla fusione ricorrono non solo i privati o gli addetti ai lavori ma anche molte aziende il cui business è focalizzato proprio sull’estrazione di oro da leghe dentali, rifiuti elettronici (componenti di telefoni cellulari, cartucce esaurite di stampanti), sim card, schede di pc, connettori elettrici dai quali è possibile recuperare oro: un vero affare incentivato anche a seguito della Direttiva 2002/96 dell’Unione Europea nella quale si promuove la diffusione di “metologie green” per la dissoluzione dell’oro, senza l’impiego di gas o reagenti chimici dannosi per l’ambiente.
Per ottenere questo servizio, la scelta più intelligente e conveniente è affidarsi ai moderni “Compro Oro” forniti di laboratorio dove, in totale sicurezza, è possibile assistere alle procedure di fusione e saggio.
Si tratta di grandi gruppi, rispettosi della legge, un tempo dedicati alla compravendita di oro usato, oggi sempre più specializzati nella fornitura di “servizi compro oro per i commercianti”.
L’attuale normativa, infatti, sancisce che sono abilitati alla fusione e commercializzazione di oro da investimento solo ed esclusivamente alcuni professionisti in possesso di determinati requisiti ed iscritti all’albo speciale degli operatori professionali in oro.
Serietà e maturata esperienza, dunque, contraddistinguono i Compro Oro che da stoccaggi e vecchi rottami ricavano oro fuso per realizzare e vendere lingotti da investimento a prezzi molto competitivi, molto più appetibili di quelli praticati da altri intermediari finanziari.
Ma come nasce un lingotto?
Una volta fuso, l’oro viene “colato” in stampi d’argilla o silicone, successivamente rivestiti da una pellicola di cera protettiva che, dopo la solidificazione, sarà opportunamente asportata.
Naturalmente i lingotti non sono tutti uguali e quindi anche le forme cambiano a seconda dello spessore e del peso dei lingotti, estremamente variabili: si parte dai lingottini da 1 o 5 grammi fino a quelli da investimento come il famoso Good Delivery da 400 once (12,4 Kg), passando per lingotti di medio taglio, molto richiesti da 40-50 once (1,2/1,5 Kg) facilmente vendibili, che garantiscono ottimi margini di guadagno.
Per capire la consistenza del premio, basti pensare che a dicembre del 2005 il fixing dell’oro superava di poco i 500 dollari l’oncia (28,3 grammi) mentre nello stesso periodo del 2014 la quotazione era di poco superiore ai 1300 dollari l’oncia: in soli 10 anni, chi ha rivenduto lingotti d’oro ha guadagnato quasi il triplo di quanto ha investito!
Anche se la fusione può essere utile per determinare il “titolo dell’oro”, esistono diversi metodi di analisi molto attendibili e di uso comune.
L’identificazione più rapida e conosciuta è senz’altro il “saggio alla tocca” che generalmente il gioielliere effettua nel punto vendita sotto gli occhi del cliente, tranne che per le alte carature (lingotti) o le leghe in oro bianco.
Questo metodo, per la sua semplicità, può essere eseguito anche da soli acquistando un apposito kit on line.
Il test prevede l’utilizzo della “pietra paragone” sulla quale viene strofinato l’oggetto da valutare che lascia un’impronta ben chiara e visibile. Su questa striscia si aggiungono 1 o 2 gocce di acido nitrico concentrato: in base alla traccia di oro presente (i metalli non nobili tenderanno a scomparire velocemente) si determinerà il “titolo della lega saggiata“.
Per non avere dubbi, la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un Compro Oro specializzato che si serve di tecniche più innovative e precise del saggio alla tocca come la moderna “spettrometria di fluorescenza ai raggi X a dispersione di energia” (ED-XRF), funzionante a bassa temperatura e con costi più contenuti della spettrometria WD-XRF, suo illustre predecessore.
Scegliere un “Compro Oro autorizzato” come OroElite e competente oggi è l’unico modo per accedere a servizi di qualità e fare ottimi investimenti, evitando di perdere tempo e denaro.